MOVEMBER, il mese con i baffi dedicato alla prevenzione dei tumori dell’apparato genitale maschile

Già dall’ormai lontano 2004, in molte nazioni del mondo, il mese di Novembre è dedicato alla prevenzione dei tumori dell’apparato genitale maschile, e in particolare del tumore alla prostata.

Anche in Policura è MOVEMBER: nelle giornate del 23/11 e del 30/11 tutti gli uomini over 40 possono sottoporsi ad una visita di prevenzione urologica al costo del ticket (36€). Prenotazione obbligatoria e posti limitati.  Per prenotare chiamare la segretaria al tel. 0461 381638 oppure scrivere una mail a info@policura.it

MOVEMBER, il mese dedicato alla prevenzione dei tumori dell’apparato genitale maschile

L’iniziativa, denominata “Movember” (da “Moustache” parola francese per baffi e “November”) , originariamente organizzato dalla “Movember Foundatio ha per motto “cambiare la faccia della salute degli uomini” (letteralmente da “change the face of men’s health”). Infatti, i maschi aderenti a questa iniziativa, venivano invitati a farsi crescere dei baffoni a scopo benefico, presenti anche sul logo.
Questa iniziativa si pone l’ obiettivo di favorire la diagnosi precoce del cancro alla prostata, aumentando così l’efficacia dei trattamenti e riducendo il numero di decessi.

La Movember Foundation ha promosso eventi a sostegno della lotta contro il carcinoma della prostata e disturbo depressivo, in Australia e Nuova Zelanda. Nel 2007 eventi del genere hanno avuto luogo in Irlanda, Canada, Repubblica Ceca, Danimarca, El Salvador, Spagna, Regno Unito, Israele, Sudafrica, Taiwan e Stati Uniti, tanto è vero che nel 2012 il Global Journal ha inserito il Movember tra le 100 più importanti ONG (organizzazioni non governative) del mondo.
Il motivo per cui questa inziativa è molto importante deriva dal fatto che per i tumori dell’apparato genitale maschile, che occupano un posto molto importante nell’epidemiologia oncologica (391 nuovi casi di tumore della prostata nel 2020 – 146/100mila abitanti con un tasso di mortalità – 18,5% di tutte le neoplasie, con un tasso di mortalità di 10/100mila maschi affetti ) allo stato attuale, per motivi molto complessi che riguardano i costi economici e in termini di morbilità di uno screening su larga scala, non esistono programmi di prevenzione standardizzati, come per altre forme neoplastiche (intestino, collo dell’utero, mammella ecc.); si parla infatti di “screening opportunistico”, che significa che chi sappia di avere qualche fattore di rischio per la neoplasia prostatica, come la familiarità, dovrebbe sottoporsi a una determinazione del PSA e a una visita urologica fino dai 40 d’età; molti specialisti inoltre, fra cui il sottoscritto, propongono la visita alla prostata a tutti i soggetti over 40 che si sottopongano a visita urologica o andrologica per i più svariati motivi, e che magari alla salute della prostata non abbiano mai pensato.

Anche il solo dosaggio ematico del PSA non è sufficiente per un giudizio clinico qualora non sia associato a una visita urologica.

Infatti questa sostanza, dosabile nel sangue, non è un marcatore tumorale, cioè qualcosa che normalmente non sarebbe misurabile o che assume valori infinitesimali, ma al contrario essa è un enzima normalmente prodotto dalle ghiandole prostatiche allo scopo di liquefare il coagulo seminale e rendere lo sperma fecondante, e che quindi può elevarsi in tutte le condizioni di sofferenza prostatica, fra cui “anche“ ma non solo il tumore.
Ecco perché molti ambulatori, il nostro compreso, in questo mese offrono ai maschi la possibilità di eseguire una visita di prevenzione, mirata all’ analisi della familiarità, agli stili di vita a rischio, alla visione del PSA e infine alla valutazione della prostata (normalmente veloce e indolore!) ed eventualmente dei testicoli.

E’ anche importante sottolineare come il tumore della prostata sia una malattia che normalmente non assume un andamento particolarmente aggressivo, permettendo quindi se diagnosticato precocemente di adottare con calma i più adeguati provvedimenti terapeutici e anche di poter offrire al Paziente tecniche sempre meno invasive, che permettono di preservare la funzione di continenza urinaria e sessuale.

Fondamentale anche per i giovani sarebbe imparare l’autopalpazione del testicolo, analoga a quella del seno, e avere l’ abitudine di darsi ogni tanto un occhiata al colore del glande, per evidenziare precocemente macchie a aree disepitelizzate meritevoli di valutazione.

Dott. Andrea Scardigli
Specialista in Andrologia e in Urologia